NewsDECRETO LEGGE 39/2024

Il recente provvedimento del Governo imposta limitazioni retroattive, compromettendo ulteriormente le possibilità di trasferire crediti fiscali e agevolazioni.

Il panorama delle cessioni di credito e sconto in fattura subisce una stretta senza precedenti con l’entrata in vigore del decreto 39/2024, emanato dal Governo la scorsa settimana.

Questo decreto rappresenta una morsa sempre più stretta per i contribuenti che cercano vie alternative per ottenere detrazioni fiscali, limitando drasticamente le loro opzioni e generando preoccupazione per l’impatto sul settore delle ristrutturazioni e sulle agevolazioni fiscali.

Una delle principali conseguenze di questa nuova normativa è la chiusura delle ultime strade rimaste per trasferire crediti fiscali. Molti contribuenti si trovano tagliati fuori dalle possibilità di deduzione, trovando impraticabile l’utilizzo in dichiarazione dei redditi per mancanza di capienza fiscale. Ciò potrebbe portare a una serie di cantieri che rischiano di fermarsi a metà, con il conseguente rischio di perdita di crediti fiscali che altrimenti avrebbero potuto incassare.

Il decreto 39/2024 ha un impatto duplice e immediato. Da un lato, cancella le residue possibilità di cessione per una serie di settori precedentemente salvaguardati, come il Terzo settore, gli Iacp e le cooperative di abitazione a proprietà indivisa. Inoltre, limita drasticamente le possibilità di intervento nelle aree terremotate, fissando un tetto massimo di spesa per l’Erario. Dall’altro lato, colpisce pesantemente coloro che dovevano ancora avviare lavori di ristrutturazione, svuotando il serbatoio delle Cilas dormienti.

Il decreto impone un duplice requisito per poter beneficiare delle cessioni di credito e sconto in fattura: il pagamento effettivo di una fattura collegata a lavori realizzati e l’effettiva esecuzione dei lavori stessi. Questo esclude la possibilità di anticipare le fatture per interventi futuri. In questo contesto, coloro che hanno pagato una fattura collegata a lavori effettivamente eseguiti possono mantenere il diritto alla cessione del credito e allo sconto in fattura, ma solo se hanno presentato una Cilas e approvato una delibera assembleare entro una data specifica.

La restrizione si estende anche al bonus barriere architettoniche, con le cessioni di credito e lo sconto in fattura che non saranno più consentiti a partire dal 31 marzo. Sono esclusi da queste restrizioni coloro che hanno già avviato i lavori o che hanno firmato un accordo con il pagamento di un acconto.

In conclusione, il decreto 39/2024 rappresenta un duro colpo per i contribuenti che cercano di beneficiare delle detrazioni fiscali attraverso le cessioni di credito e lo sconto in fattura. Le restrizioni retroattive imposte dal decreto limitano notevolmente le opzioni disponibili, generando incertezza e preoccupazione per il futuro del settore delle ristrutturazioni e delle agevolazioni fiscali.

(Fonte: Il Sole 24 Ore – Norme & Tributi Plus)